28 marzo 2012

Torta di mele light


Lunedì mi sono tolta il dente del giudizio e così la domenica per smorzare l'ansia e lo stress mi sono messa ai fornelli, impasta che ti passa, diciamo così. Ho fatto i chocolate crinkle cookies (che ho scoperto sono biscottini inventati da Martha Stewart) perchè mio papà li adora e poi volevo fare qualcosa di goloso ma leggero, da mangiare per l'ultima colazione. E allora ho optato per una torta di mele leggera, vecchio stile, eliminando qua e là un po' di zucchero, il risultato è stato notevole, una delle poche torte di mele non umidicce che siano state sfornate da me, con una copertura croccantina e caramellosa data dallo zucchero di canna. Una torta semplice ma che merita di essere rifatta al più presto!

21 marzo 2012

Muffin al cioccolato (senza uova e senza cacao)


Qualche settimana fa ho comprato dei simpatici pirrottini per muffin in silicone all'Ikea e finalmente li ho usati, io adoro i muffin, mi piace più farli che mangiarli e già questo la dice lunga! Comunque preparo tutta la roba sul tavolo, la mia mente è già in forno ma mi accorgo di non avere uova, non saranno loro a fermarmi... e infatti i miei muffin senza uova sono assolutamente deliziosi. La ricetta l'ho praticamente inventata sul momento, lo ammetto, ho una certa abilità a creare dolci abbastanza ad occhio con ottimi risultati, la pasticceria è una scienza esatta ma evidentemente il mio occhio è molto scientifico.

20 marzo 2012

Chocolate crinkle cookies, foto & Proiezioni


Venerdì scorso, per la prima volta, ho fatto una proiezione delle mie foto in pubblico, senza la "spintarella" del Presidente probabilmente non l'avrei fatto mai, ma mi sarei persa tante belle emozioni. La sala era abbastanza piena, io ero agitata ma non troppo, le foto scelte le avevo guardate 100 mila volte e tutte raccontavano qualcosa di me, "Come sei veramente" di Allevi  ha fatto il resto.
Tutti i fortunati ragazzuoli che hanno partecipato alla serata alle Gru, hanno potuto gustare i miei favolosi chocolate crinkle cookies, che non deludono mai!

19 marzo 2012

Antonio Manta, mostra Polaroid & Workshop Hasselblad


Incontrare Antonio Manta è sempre bello, superato lo shock della prima volta (febbraio 2011) in cui ero intimidita, vergognata e imbarazzata, dopo è stato tutto un crescendo, ora c'è molta confidenza, mi strozza, mi da della "stronza" perchè non vado con loro in Romania, insomma un rapporto amichevole e scherzoso che non avevo mai riscontrato con nessuno dei Grandi della Fotografia. Anche se non lo vuole detto, lui è un grande, è una delle persone che mi hanno ispirata di più, che mi hanno fatto andare oltre allo steccato, se mi sono buttata a capofitto sulle polaroid (nonostante l'anno prima avessi anche conosciuto Maurizio Galimberti) è merito suo, e credo che sia merito suo, in parte, anche la mia passione (per adesso non corrisposta), per la lomografia. Lo scorso weekend, 9-10 e 11 marzo, Antonio è arrivato in quel di Valverde con le stampe in crepping della mostra sulla Polaroid e una Hasselblad che dovevamo usare per fare un bel workshop all'aria aperta. Il tempo è stato davvero pessimo, pioggia, vento, cicloni, e quindi siamo rimasti chiusi dentro la sede, ma ovviamente quando le persone sono quelle giuste e l'atmosfera è quella giusta, anche in una stanza si può sognare e si può fare fotografia, anche senza premere click. Devo ammettere che aver tenuto in mano una Hasselblad da 23 mila euro non mi ha fatto nessun effetto, ero molto più felice ed emozionata quando ho scattato la prima Polaroid. Le polaroid della mostra sono state stampate sulla carta velina, in pratica le classiche pola (le vecchie spectra) sono state scattate, manipolate tipo questa, e poi scansionate, dopo di che Antonio le ha lavorate un po' con Photoshop per ravvivare i contrasti e le ha stampate sulla carta velina (tipo quella delle scarpe), quindi questa stampa è stata incollata sul cartoncino, la colla ha formato le tipiche crepe e da qui il nome di questo tipo di stampa ovvero crepping.

17 marzo 2012

ITAca con Giovanni Marrozzini

Sono passate esattamente due settimane dall'incontro/scontro con Giovanni Marrozzini, ho deciso di partecipare al progetto ITAca Storie D'Italia della FIAF, l'Italia raccontata nell'anno del 150esimo compleanno. Giovanni ha iniziato il suo viaggio in camper un anno fa, ed è arrivato in Sicilia, a Valverde, il 2 marzo 2012. Devo ammettere che è stata una delle esperienze fotografiche (e umane) più toste, sarà che io ero pure in piena sindrome premestruale mista a stress da lavoro, fatto sta, che non è stato facile come ci si potrebbe aspettare da un workshop. Comunque non sto qui a scrivere tutte le cose che mi ha detto e che mi hanno fatto riflettere, un paio di cose però mi sono rimaste impresse e le scrivo così periodicamente posso ripassarmele. Ad esempio il fatto di concentrarsi su tutte le foto, io a volte non mi impegno e lo devo confessare così pubblicamente, magari per stanchezza, superficialità ma è vero che non do lo stessa importanza ad ogni click, e invece dovrei, digitale o pellicola che sia. Anche perchè poi il mio editing sulle immagini raccolte non è basato semplicemente sul "funziona-non funziona" ma sul "è venuta bene, è sfocata/mossa/sovraesposta/comehopotutofarequestaschifezza. Un'altra cosa importante è l'andare in fondo alle cose, io a volte penso di farlo ma forse con un pizzico di attenzione in più riuscirei a fare meglio, e questa cosa mi è stata schiaffata in faccia con un confronto, e anche se è brutto non riesco a smettere di pensarci.
Riassumendo direi che possiamo fare un estratto Marrozzini da tenere sempre dietro a base di queste cose, semplici ma fondamentali: concentrarsi, pensare, impegnarsi, non accontentarsi, respirare e ricominciare.

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