19 gennaio 2013

Grandi corridori di corse salita

che alzavano la testa dal manubrio 
per vedere se fosse finita, 
allenati alla corsa 
allenati alla gara 
e preparati a cadere 
e a tutto quello che s'impara, 
innamorati della sera 
innamorati della luna 
conoscitori della notte 
senza averne paura



Ricominciare è una parola che mi è sempre piaciuta. Si ricomincia tutto daccapo e sembra di tornare in prima elementare, quando tutto è possibile, tutto deve ancora accadere. Ricominciare da zero alla soglia dei trenta è forse un po' diverso. Comincia un nuovo lavoro, ma anche un nuovo percorso, che a dire il vero pensavo di aver già fatto. A volte sembra di essere come nel Monopoli, ti capita la carta sbagliata e devi tornare al punto di partenza, puoi fare le cose perbene, nel modo giusto, ma sono cose già fatte, sensazioni già vissute. Coraggio e forza già dati che adesso non si sa dove andare a recuperare. La vita è così. In salita, soprattutto in certi periodi. Ma si deve comunque combattere una lotta, anche se è impari. Rimbocchiamoci le maniche, facciamo un bel respiro e cerchiamo di dare fondo alla forza che, da qualche parte, ci deve essere.

10 gennaio 2013

Nino Migliori: La materia dei sogni

Installazione "Come nei cieli"


Metti una vacanza a Milano, la tua migliore amica, fiocchi di neve che scendono giù dal cielo e una mostra da visitare. La mostra è “La materia dei sogni” di Nino Migliori esposta al Forma. Una personale in cui c’è una buona parte quello che Migliori ha realizzato nella sua lunga e brillante carriera di fotografo iniziata più di sessant’anni fa a Bologna, dai ritratti del periodo Neorealista alle sperimentazioni in off camera e con la polaroid, ma anche i muri, le ossidazioni, i pirogrammi, il cliché-verre. Tra una sala e l’altra si esplorano mondi e vite, si sogna come nella meravigliosa installazione “Come nei cieli” in cui ci si dovrebbero trascorrere almeno 10 minuti al giorno, prima di tuffarsi nel mondo esterno . Nino Migliori prende la macchina fotografica, o qualunque altra cosa e la trasforma, succede con i muri sparsi per il mondo, con le polaroid, con i negativi e con le fotografie abbandonate al loro destino da perfetti sconosciuti. La realtà passa ad un’altra dimensione, resta l’essenza, che supera gli anni, le mode e la tecnica fine a se stessa. Restano i sogni.

Mi piace lasciare la strada vecchia per la nuova” è una delle frasi di Nino Migliori che meglio raccontano questa mostra e la sua passione per la fotografia, una retrospettiva che ci insegna che non dobbiamo accontentarci e limitarci a fare le cose che ci riescono bene, bisogna cercare altrove, scavare dentro di noi, dare modo ai nostri sentimenti di uscire fuori, in qualche modo. Cercare nuovi stimoli, rischiare con tecniche pazze mai viste prima, sbagliare e ricominciare. Divertirsi con la fotografia.
Sarà che io mi ritrovo moltissimo in questo continuo sperimentare e provare, questo fare qualcosa e guardare un po’ più in là a qualcos’altro, ma questa mostra la consiglio a tutti, anche a chi pensa di aver trovato la sua strada. La fotografia offre mille possibilità di crescere e migliorare, come uomini e come artisti.

Sala espositiva al Forma di Milano

Bianconero

Gestualità

Ossidazioni

Ieri-Oggi

Polaroid polapressure

Polaroid polapressure

Polaroid polapressure

9 gennaio 2013

Chocolate Crinkle Cookies 2.0


I Chocolate Crinkle Cookies li avevamo già visti su questi schermi, ogni tanto me ne viene voglia e li rifaccio, li ho preparati qualche giorno fa e prima li avevo portati a casa di una mia amica per Natale. Sono così buoni questi biscottini super cioccolatosi che si meritavano una foto più bella, ci ho provato a costruire qualcosa di diverso ma non sono del tutto soddisfatta, anche se comunque l'esperimento possiamo considerarlo riuscito. Il riflesso doveva venire più nitido, senza contare il fatto che la polvere (che per pigrizia non ho tolto benissimo) si vede decisamente troppo, sembrano palle da tennis e non granellini microscopici.
La ricetta la trovate qui, stavolta ho solo mescolato cioccolato fondente extra e cioccolato al latte, ho usato farina integrale e zucchero di canna, molto molto buoni anche con queste piccole modifiche salutari.

8 gennaio 2013

Ispirazioni #2



“Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, 
spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini. 
Ma sempre incontrando noi stessi”.
James Joyce

Foto fatta a Milano nei primi di dicembre, quando ho incontrato la neve.

4 gennaio 2013

Crema spalmabile alle mandorle


... o nutella alle mandorle


Se la nutella mi ha sempre "tentato" moltissimo lo stesso non si può dire per la crema alle mandorle, quelle che mi è capitato di assaggiare (rigorosamente industriali) erano troppo dolci e stucchevoli, niente per cui valesse la pena alzarsi e andare a fare colazione. Qualche tempo fa sono capitata non si sa come in questa ricetta, è stato amore a prima vista, e in più avevo una validissima scusa per utilizzare le mandorle e il mio nuovo tritatutto che, manco a dirlo, mi ha tagliuzzato anche un dito. Ho apportato qualche modifica alla ricetta originale, ma appena mi troverò faccia a faccia con un'arancia biologica la proverò certamente. Questa cremina è ottima da spalmare sul pane, sulle fette biscottate e si presta benissimo anche ad affondare il cucchiaino o il dito, in caso di necessità.

2 gennaio 2013

Per l'inverno, la crema di zucca


La crema di zucca è una delle ricette classiche di quando fa freddo e c'è bisogno di qualcosa di buono e sfizioso per coccolarsi, un comfort food come si dice di questi tempi. La mia ricetta è semplicissima, nulla che qualsiasi altra persona al mondo non possa fare da sola, la scrivo, così ce la ricordiamo, e poi è un'ottima occasione per sfoggiare la mia ciotolina rosa per zuppe e vellutate.

Crema di zucca

Ingredienti
400 gr di zucca
1 cipolla piccola
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale
1 pizzico di cannella
scaglie di parmigiano
2 fette di pane casareccio (io ho usato quello fatto da me)

Preparazione
Prendete una padella antiaderente e mettete la cipolla tritata con un po' di olio e il sale, fatela imbiondire a fuoco dolce. Nel frattempo pulite e spezzettate la zucca, versatela nella padella e fatela dorare per qualche minuto mescolando spesso. Aggiungete mezzo bicchiere di acqua e cuocete fino a quando la zucca si sarà ammorbidita, se occorre aggiungete altra acqua quando serve, ma senza esagerare. Prendete due fette di pane (meglio quello di semola) e tagliatele a cubetti, mettetele in una teglia e tostatele con il grill per farle dorare. Frullate zucca e cipolla con il minipimer e poi mettete la purea di nuovo nella padella e fatela stringere a fuoco vivace. Mettete la vellutata in una ciotolina e aggiungete olio extravergine di oliva, crostini di pane e scaglie di parmigiano.

Ricette di Natale: the best of


Quest'anno a Natale e Capodanno non ho preparato cose dell'altro mondo, inutile cucinare per un esercito di persone e mangiare avanzi per una settimana. Lo so che non si dovrebbero dire queste cose a voce alta, ma tant'è. A Natale ho preparato il panettone gastronomico e il panettone al cioccolato, poi per il resto tagliatelle con funghi porcini, crocchette di patate, involtini alla messinese con provola e salame e scaloppine al Marsala. Niente di pazzesco insomma e tutto in quantità normali. I due lievitati sopra citati però me li sono voluti "regalare", più per mettermi alla prova in realtà, e per fare qualcosa di diverso. Le ricette le ho prese entrambe da Adriano, ovvero il mio maestro sui lievitati, potevano oggettivamente venire meglio, ma per problemi tecnici e di nonne capricciose ho dovuto fare tutto di corsa, ovvero con il lievito di birra e non con il lievito madre. Ci sarà modo di rifarsi.

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